martedì 1 dicembre 2015

Un giorno all'improvviso mi innamorai di te (Stadio San Paolo, Napoli)

FOTO - Il patto d'acciaio in un abbraccio tra i due bomber:

FOTO - Il patto d'acciaio in un abbraccio tra i due bomber: lo scatto che vale più di mille commenti

01.12.2015 08:17 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:   articolo letto 26235 volte
Fonte: di Arturo Minervini
© foto di www.imagephotoagency.it
FOTO - Il patto d'acciaio in un abbraccio tra i due bomber: lo scatto che vale più di mille commenti
Uno ha segnato una doppietta, l'altro è come se avesse realizzato un gol in rovesciata al 93'. Il primo, lo avrete intuito, è Gonzalo Higuain, ancora una volta trascinatore assoluto del Napoli con la doppietta che manda Mancini in tilt e spinge il Napoli lì, dove non aveva il coraggio, e la forza, di mettere il muso da venticinque anni. Il secondo, avrete intuito anche questo, è Pepe Reina. Praticamente inoperoso il portiere per tutto il corso della gara, beffato solo dal fulmineo tiro di Ljajic dopo una gara fatta di ordinaria amministrazione. Nel finale, però, l'Inter attacca alla disperata e da una mischia arriva un pallone velenoso su colpo di testa di Miranda: l'istinto e' felino. L'esplosività, quella giusta: palla smanacciata sul palo e risultato blindato. L'esultanza sua, e dell'intero San Paolo, non è meno intensa rispetto a quella avuta da Higuain dopo i gol. E ci mancherebbe. Dopo una notte da bomber, Gonzalo e Pepe si ritrovano al centro del campo, si cercano, consapevoli di aver dato un contributo ulteriore a questo Napoli. Il loro abbraccio, che testimoniano nella foto in basso, certifica il fortissimo legame tra i due, veri condottieri della squadra di Sarri. Il patto d'acciaio tra i due "bomber" è ormai chiaro: regalare un sogno a questa città...
Napoli 30/11/2015 - campionato di calcio serie A / Napoli-Inter / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Jose' Manuel Reina-Gonzalo Higuain © foto di Insidefoto/Image Sport

VIDEO - Higuain scatenato: l'argentino canta

VIDEO - Higuain scatenato: l'argentino canta "un giorno all'improvviso" sotto la Curva B!

Gonzalo Higuain appare sempre più felice e legato alla realtà partenopea
01.12.2015 01:44 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:   articolo letto 94936 volte
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VIDEO - Higuain scatenato: l'argentino canta "un giorno all'improvviso" sotto la Curva B!
Gonzalo Higuain appare sempre più felice e legato alla realtà partenopea e dopo la splendida (e sofferta) vittoria sull'Inter, giunta grazie ad altre due sue prodezze, l'argentino ha salutato la Curva B cantando l'ormai celeberrimo coro "un giorno all'improvviso", come testimonia il video pubblicato su Facebook da Luigi Miranda e che vi proponiamo in basso.

Allan su Instagram: "Che emozione giocare con uno stadio così pieno, serata indimenticabile"

Allan su Instagram: "Che emozione giocare con uno stadio così pieno, serata indimenticabile"

Bellissimo messaggio del centrocampista azzurro
01.12.2015 19:50 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:   articolo letto 19058 volte
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Allan su Instagram: "Che emozione giocare con uno stadio così pieno, serata indimenticabile"
Bellissimo messaggio del centrocampista azzurro Allan, che sul suo profilo Instagram ha commentato la grande serata vissuta ieri al San Paolo.
Ecco l'immagine pubblicata dal brasiliano:

Allan su Instagram: "Che emozione giocare con uno stadio così pieno, serata indimenticabile"

Allan su Instagram: "Che emozione giocare con uno stadio così pieno, serata indimenticabile"

Bellissimo messaggio del centrocampista azzurro
01.12.2015 19:50 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:   articolo letto 19058 volte
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Allan su Instagram: "Che emozione giocare con uno stadio così pieno, serata indimenticabile"
Bellissimo messaggio del centrocampista azzurro Allan, che sul suo profilo Instagram ha commentato la grande serata vissuta ieri al San Paolo.
Ecco l'immagine pubblicata dal brasiliano:

Da Zero a Dieci: l'unico vero furto a Mancini

Da Zero a Dieci: l'unico vero furto a Mancini, il delirio sotto la curva, lo scandalo nelle tv pro-Inter e la furia inattesa di Sarri

01.12.2015 11:24 di Arturo Minervini Twitter:   articolo letto 80929 volte
© foto di Insidefoto/Image Sport
Da Zero a Dieci: l'unico vero furto a Mancini, il delirio sotto la curva, lo scandalo nelle tv pro-Inter e la furia inattesa di Sarri
Zero i minuti giocati dal bellicoso Felipe Melo. Avremmo voluto unatelecamera puntata sul suo volto, dopo che alla vigilia aveva dichiarato che Gonzalo andava “menato”, mentre Higuain “Menava” (in questo caso l’accezione dell’espressione è quella dialettale nostrana, intesa a rappresentare la violenza con la quale il Pipita scagliava in ben due circostanze il pallone alle spalle di Handanovic) la palla per due volte nella porta dell’Inter. Caro Melo, alla fine non puoi mica lamentarti, eri stato tu a dirlo. Certo Gonzalo avrà frainteso il senso delle tue parole, deve esserci stato un leggerissimo misunderstanding. Vabbè ti resta una bella foto scattata sul Golfo e l’ennesima occasione per riflettere sul valore impagabile del silenzio. Obridago. 
Uno come gli interventi di Reina fino al minuto 94’. Prima del miracoloso intervento su Miranda, lo spagnolo non aveva mai compiuto interventi, restando fulminato dal tiro improvviso di Ljajic sul 1-2 nerazzurro. Immaginate una divinità del calcio nascosta tra le nuvole, una sorte già scritta come in Final Destination che il protagonista riesce, andando contro natura, a sovvertire. Questo ha fatto Pepe, fermando tempo e respiro per alcuni istanti. Provate a riavvolgere il nastro della memoria al momento in cui il pallone viene indirizzato da Miranda verso l’angolino. Focalizzate l'attimo, ognuno dentro aveva già maturato la triste conclusione: 2-2. Che beffa. Nella sala da regia del nostro cervello era già tutto montato, il film maledetto era pronto per essere proiettato dinanzi agli occhi, prima che arrivasse lui, deus ex machina improvvisato, a cambiare il finale. Il nuovo trailer inizia con Reina ad esultare come Fantozzi dopo aver vinto alla Lotteria di Capodanno. La nuova storia di questo campionato può essere scritta, con il sangue versato alla causa dal Cid iberico-partenopeo. La nuova storia è scritta dal vero leader di squadra e tifoseria, come testimonia l'esultanza a fine gara. E' Reina il nuovo capo degli ultras partenopei.
Due i gialli a Nagatomo, mille lacrime cadute da Mancini in versione Zarrillo. Il giapponese prima strattona Callejon alle spalle - giallo da regolamento - poi ferma un Allan lanciato verso l’area di rigore. Considerato il metro di Orsato - giallo a Koulibaly nei primi minuti - la doppia sanzione non può certo far gridare allo scandalo. E’ opinabile, come tutto del resto. Quello che non è opinabile, invece, è il dominio territoriale del Napoli per 70’. Quello che andrebbe spiegato a Mancini, quando dice “In 11 uomini avremmo vinto”, è che al momento del rosso a Nagatomo l’Inter era sotto ed aveva solo potuto ammirare qualche immagine in cartolina di Reina. Quello che sarebbe lecito pretendere dai media è un fedele racconto della garache è stata invece racchiusa in un disperato assalto finale che ha prodotto, con due traversoni a centro area frutto più della disperazione che del gioco (pochi secondi prima Handanovic aveva lasciato la sua porta su un calcio d’angolo a favore), due legni. Quattro minuti di recupero diventano la cosa più interessante della gara. Squallida sineddoche di chi, per interessi, prende “una parte per il tutto”. A risolvere ogni questione, a fine gara, è stato lo stesso laterale espulso, che alla domanda “Cosa vorresti chiedere a San Paolo ha così risposto: “Io sono giapponese”.
Tre metri sotto terra. A quelle "alture" è stato avvistato da ricercatori specializzati nello studio del sottosuolo il buon Mauro “Lionheart” Icardi. Aveva ricordato, perché al ragazzo non piace far parlare di sé, il cucchiaio dello scorso anno fatto ad Andujar nel 2-2 finale del San Paolo. Facile Maurito pavoneggiarsi con il buon Mariano, praticamente come battere un bambino a braccio di ferro come in Tre Uomini e una gamba. Provaci con Pepe.
Quattro quattro due. Questo potrebbe risolvere tutti i problemi nell’esistenza di Callejon, che se venisse giudicato per il ruolo che sta ricoprendo, a tutti gli effetti un laterale di corsia destra, non sarebbe puntualmente accusato di non aver ancora segnato. Certo, deve recuperare confidenza con la rete in campionato, ma siamo consapevoli che al confronto Stachanov era un assenteista? Sfogliamo il dizionario notiamo un clamoroso errore alla voce Inesauribile: “Che non può essere consumato completamente, che è senza fine, anche in senso figurato”. Eppure, manca la sua foto!
Cinque Cento Trenta Nove minuti. Bisogna masticarle bene queste parole per comprenderne a pieno il significato del record di imbattibilità stabilito dalla difesa azzurra, perché scritte in numeri, 539’, sembrano troppo fugaci. Pensate quanti sono tutti questi minuti. Nello stesso tempo, praticamente 9 ore, avreste il tempo diA)guardare sei volte La corazzata Potëmkin, anche se questo vi porterebbe ad una morte lenta ed inesorabile. B) Raggiungere Milano in macchina avendo anche il tempo di citofonare a Moratti per ricordargli che, quando c’era lui, probabilmente questa Inter aveva più eleganza nelle sconfitte. C) Fare qualche tappa con Giusy Ferreri, magari senza arrivare proprio a Bangkok e spendere dodicimila euro di volo. D) Contare pecorelle fino a stabilire un nuovo Guinnes dei primati, mentre provate a dormire ma questo Napoli vi toglie il sonno perché vi stuzzica la più dolce delle fantasie. Quale accendiamo?
Sei all’Interperché è giusto riconoscerne i meriti, emotivi e tecnici, nella sfida al San Paolo. Paradossalmente, ma non è tanto un paradosso se si ricordano le parole di Liedholm, l’uomo in meno ha dato stimoli alla squadra di Mancini, togliendone al Napoli. Per assurdo, dopo un campionato segnato da una buona stella e da risultati striminziti e spesso immeritati, i nerazzurri hanno giocato al San Paolo la gara migliore del loro torneo. A fare la differenza è stato lo scippo operato dal Napoli sul mercato: questa volta Culovic vestiva la maglia partenopea. Questa la dedichiamo a chi adesso parla di mera sorte favorevole: “Certo che la fortuna esiste. Altrimenti come potremmo spiegare il successo degli altri?”.
Sette punti di vantaggio sulla Juventus, quattro sulla Roma, due sulla Fiorentina, uno sull’Inter. Pare assurdo, o forse non lo è considerando il recente passato, ma se provate a chiedere ai tifosi azzurri quale sia l’avversario che temono di più non avranno dubbi: la Vecchia Signora. La squadra di Allegri è in risalita, ma questo Napoli, dalla quarta giornata in poi (dopo il passaggio al 4-3-3), dovrebbe avere paura solo di se stesso. Nelle ultime 11 gare numeri che fanno tremare: 9 vittorie, 2 pareggi (in gare che meritava di vincere con Carpi e Genova), 21 gol fatti, 3 subiti. Fuori da ogni logica, cifre che spaventano, come un Dorian Gray che guarda il suo ritratto e rischia di restare imprigionato della propria bellezza. Questo è accaduto contro l’Inter nel finale. Dorian ha visto quella che può essere la sua parte brutta e ne è rimasto terrorizzato. Sarri, che non è Oscar Wilde ma di calcio è letterato di primo livello, lo ha capito e si è infuriatocon i suoi. Certo, poteva usare altre metafore del “Vi siete ca… addosso”, ma in quel caso non sarebbe più lui. W Maurizio. Abbasso le paure.
Otto ad un rottamato come Albioldiventato incredibilmente fuori serie. Era stato trattato come uno che aveva dimenticato, stile Sammy Jankis in Memento, come si giocasse al calcio. Bollato come bidone ha ritrovato con Sarri tutte le certezze Reali che con Benitez aveva perso. Annulla Icardi, si concede anche il lusso di servire di testa l’assist per il raddoppio di Gonzalo. Livello di resurrezione: Eddie Murphy in una Poltrona per due dopo essersi finto mutilato.
Nove è sempre il suo numero, ma adesso tende quasi al dieci nel senso più filosofico del concetto. Pronti via, e come un cinese costruito in laboratorio che esegue tuffi dal coefficiente di difficoltà 3.8 sbadigliando, trova il modo di coordinarsi e scaraventare il pallone alle spalle di Handanovic, che per spiegare il fenomeno è andato alla ricerca dell’Area 51. Muove le gambe come un compasso, trova la leva perfetta che scaraventa il pianeta azzurro nell’Iperuranio. Nella ripresa, per raffigurare le due anime che lo investono, cambia abiti e dalla fisica sofisticata passa all’edilizia, asfaltando, come fossero due sassolini inermi sul suo percorso, Miranda e Murillo. Non c’è niente di umano nell’Higuain del San Paolo. C’è la missione di un eroe, il suo percorso verso la gloria, che è passato dalla caduta alla rinascita in pochi mesi. Quell’amaro ancora in bocca per quel rigore calciato alle stelle con la Lazio, rappresenta il giusto bilanciamento dei sapori, per assaporare al meglio un piatto che farebbe invidia all’ispirato Cracco. Caduta e rinascita, istinto e potenza, calcio e sapori da estasi. Ora mescolate bene, aggiungete un Q.B. di magia e continuate a sognare.
Dieci alla prima volta per molti. Lo striscione “Che vi siete persi”, campeggiava al cimitero dopo il Primo tricolore. Qualcuno era andato via troppo presto, ma sarà stato accarezzato da quel pensiero. Altri, non erano ancora arrivati, ed un giorno così lo hanno atteso dal loro primo battito, rigorosamente azzurro. Una notte così non la puoi dimenticare, se un brivido ti coglie sbirciando, come si fa con le cose belle ma che ti spaventano, quella classifica. Un momento così non lo puoi cancellare se al fischio finale hai abbracciato qualsiasi essere vivente nel raggio di chilometri e lo hai stretto fino a fargli male, per fargli capire che quella notte, una notte così, ti resta attaccata addosso per sempre, ti resta inchiodata nell' anima. “Siamo la capolista”, ed hai voglia di gridarlo all' universo tutto: nelle piazze, nei vicoli, nelle case. Non la puoi cancellare, rievocando filmati ingialliti di feste tricolori alle quali non hai assistito, con scene che trascendono la felicità e sfociano in una vera e propria estasi popolare. Siamo la capolista, per poter dire io c' ero, per poter dire io ci credevo e ci ho creduto, per tutti quelli che non c' erano 25 anni fa e che non avevano potuto gioire per quel trionfo. Siamo la capolista, perchè una notte così e chi se la scorda, perchè una notte così ti aiuta ad affrontare il giorno dopo che sia a Napoli, in Emilia Romagna, in Australia. Siamo tutti più vicini stamattina. Siamo tutti con occhi lucidi per la nostra Prima volta.

Higuain, messaggio alla città:

Higuain, messaggio alla città: "Tutti uniti siamo più forti! Ieri ho vissuto una notte magica"

01.12.2015 16:10 di Mirko Calemme Twitter:   articolo letto 28549 volte
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Higuain, messaggio alla città: "Tutti uniti siamo più forti! Ieri ho vissuto una notte magica"
Protagonista della vittoria azzurra sull'Inter con due reti, Gonzalo Higuain ha voluto inviare un messaggio a tutti i tifosi attraverso il suo profilo Twitter ricordando le emozioni vissute ieri al San Paolo. Parole dirette ad una piazza ormai sempre più unita, valore aggiunto di una squadra fortissima: è dall'inizio di questa stagione, infatti, che i calciatori partenopei chiedono al loro pubblico sostegno e vicinanza, consapevoli che, con questa simbiosi, ogni traguardo è possibile.
Ecco il suo tweet:

Ag. Sarri: "Si ironizzava sul drone.....

Ag. Sarri: "Si ironizzava sul drone, ora lo usano in tanti. 4 colpi azzurri costati quanto il solo Bertolacci. Su Benitez ed il rinnovo..."

01.12.2015 21:30 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:   articolo letto 28354 volte
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Ag. Sarri: "Si ironizzava sul drone, ora lo usano in tanti. 4 colpi azzurri costati quanto il solo Bertolacci. Su Benitez ed il rinnovo..."
Alessandro Pellegrini, manager di Maurizio Sarri, ha parlato ai microfoni di Gazzetta TV. Ecco un estratto dalle sue dichiarazioni riportato dall'edizione online della Rosea:
Lei ha soprannominato Sarri “The Normale One”, in antitesi a Mourinho. Come mai? 
“Maurizio è così come lo vedi. Un grande comunicatore che unisce l’intenso lavoro sul campo all’interesse per la tecnologica e all’utilizzo scientifico che ne fa il suo staff (composto da Calzona, Bonomi e Sinatti). All’inizio qualcuno ironizzava sull’utilizzo del drone come strumento per studiare i movimenti della linea difensiva, adesso diversi allenatori adottano questa tecnica. Sarri comunque è il “Normal One” perché è la naturalezza fatta a persona. La sua forza è l’ironia: ieri sera dopo la vittoria sull’Inter sottolineava come mancassero nove punti alla salvezza…”.
In estate il Napoli non sembrava attrezzato per i vertici della classifica. 
“Il Napoli ha fatto un ottimo mercato senza spendere le cifre investite dalle concorrenti. Come budget e monte stipendi il Napoli si colloca fra il quinto e il sesto posto della Serie A. Basti pensare che gli acquisti di Allan, Reina, Chiriches e Hysaj sono costati tutti insieme quanto il Milan ha speso per il solo Bertolacci…”.
In estate si sono sprecati i paragoni con Benitez: adesso la bilancia pende a favore del suo assistito. 
“C’è anche qualcosa di Benitez in questo Napoli. Lo spagnolo ha portato nella squadra la mentalità dei grandi club, che aggrediscono alti gli avversari e impongono il loro gioco su ogni campo. La differenza fra Benitez e Sarri è rappresentata dal fatto che il primo si è affidato in maniera dogmatica a un modulo di gioco. Nel 4-2-3-1 un campione come Hamsik doveva adattarsi allo schema; mentre ora è Maurizio che si adatta ai giocatori a sua disposizione. Perché sono i campioni a fare la differenza. Per questo ha allargato a sinistra Insigne rispetto all’iniziale posizione di trequartista: in quella posizione Lorenzo diventa ancor più micidiale”.
Il contratto di Sarri scade il prossimo 30 giugno e potrebbe far gola ad altri club: a che punto sono le contrattazioni per il rinnovo? 
“Sarri ha un contratto di un anno con il Napoli, con opzione di rinnovo per la stagione successiva. Per come ragioniamo noi non c’è nessun problema e a tempo debito ne parleremo con il presidente”.

lunedì 23 novembre 2015

SSC Napoli, numeri impressionati degli azzurri

SSC Napoli, numeri impressionati degli azzurri: il dettaglio

Salgono a 467 i minuti di imbattibilità di Reina
23.11.2015 19:30 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:   articolo letto 391 volte
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
SSC Napoli, numeri impressionati degli azzurri: il dettaglio
Numeri impressionanti. Dal proprio sito ufficiale, dopo la vittoria sul campo del Verona, la SSC Napoli snocciola alcune delle statistiche impressionanti degli azzurri in questa fase della stagione.
467 - I MINUTI DI IMBATTIBILITA'
Pepe Reina è imbattuto in campionato da 467 minuti. L'ultima rete subita dallo spagnolo resta quella di Kalinic al 73' di Napoli-Fiorentina 2-1 dello scorso 18 ottobre. Con questa performance Reina occupa il settimo posto nella classifica delle imbattibilità in serie A nella storia del Napoli.
10 - I GOL DI HIGUAIN NELLA SERIE A-2015/16
Con il gol al Bentegodi Gonzalo Higuain è salito in doppia cifra staccando anche il doriano Eder con il quale divideva il primo posto della classifica marcatori. Il Pipita è giunto a quota 66 gol in maglia azzurra ed è a sole quattro lunghezze dalla coppia Canè-Vinicio che, con 70 reti, occupa il nono posto della classifica marcatori della storia del Napoli.
12 - LA SERIE POSITIVA
Dopo l'1-2 subito dal Sassuolo alla prima giornata il Napoli di Maurizio Sarri ha inanellato ben dodici risultati utili in campionato ottenendo otto vittorie e quattro pareggi. L'ultima serie positiva così lunga nella nostra massima serie risale al 2009/10, con 15.
7 - I GOL DI LORENZO INSIGNE
Il napoletano è tornato al gol. A Verona ha firmato la sua settima rete stagionale. In totale Insigne è giunto a 23 reti in maglia azzurra, 17 in serie A, 3 in coppa Italia e 3 nelle coppe europee. Sono 138 le sue presenze con il Napoli, 107 in campionato, 7 in coppa Italia e 24 in Europa.

Ag. Sarri: "A Verona cori razzisti

Ag. Sarri: "A Verona cori razzisti! Mi vergogno di essere italiano, Damato doveva sospendere la gara"

A Radio Crc nella trasmissione 'Si gonfia la rete' è intervenuto Alessandro Pellegrini, agente del tecnico Maurizio Sarri
23.11.2015 13:15 di Antonio Gaito Twitter:   articolo letto 25196 volte
Ag. Sarri: "A Verona cori razzisti! Mi vergogno di essere italiano, Damato doveva sospendere la gara"
A Radio Crc nella trasmissione 'Si gonfia la rete' è intervenutoAlessandro Pellegrini, agente del tecnico Maurizio Sarri: "Sarri in Nazionale? Il nostro obiettivo è tenerci stretta la squadra più importante d'Italia. Lo scudetto lo vince chi arriva primo e noi non siamo primi. Per parlare di scudetto bisogna aver il tempo. Il Napoli ha tanti impegni. Per avere continuità meglio che non si pensi, quando finirà il tour de force, vedremo se ci sarà da urlare o meno a maggio.
Cambio con El Kaddouri? Certe partite diventano difficili. Più passa il tempo più diminuisce la lucidità. Callejon è un giocatore straordinario, ma se si vogliono vincere certe partite ci vuole un colpo ed il colpo lo ha più Lorenzo. Ha dovuto sentire 90 minuti di insulti. Sarri viene accusato di far polemica sulle Nazionali, ma lui è talmente meticoloso nel preparare le partite che, vivere una settimana così prima del Verona, ed avere solo una giornata per allenare l'intera squadra per lui è anti-calcio.
Cori razzisti? Mi vergogno di essere italiano dopo la partita di Verona, Mi vergogno per certi articoli, assurdo scrivere che baciare la maglia sia un'istigazione. C'è un problema vero, quel tipo di offese è razzismo. Damato invece di ammonire Insigne che ha calciato il pallone doveva proporre di sospendere il match per i cori".

GRAFICO – Jorginho inarrestabile,


GRAFICO – Jorginho inarrestabile, battuto un record decennale: superati anche Xavi e Xabi Alonso!

23.11.2015 18:30 di Mirko Calemme Twitter:   articolo letto 11937 volte
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
GRAFICO – Jorginho inarrestabile, battuto un record decennale: superati anche Xavi e Xabi Alonso!
Quando, appena tre mesi fa, la stagione azzurra era ai suoi albori e Maurizio Sarri era ancora – per molti – un’incognita, Jorge Luiz Frello (in arte Jorginho) era poco più di un comprimario. Reduce da un’annata negativa nel 4-2-3-1 di Benitez poco adatto alle sue caratteristiche e chiuso dal nuovo arrivato Valdifiori(presunto ‘cocco’ del mister), l’ex Verona appariva destinato ad un’altra stagione grigia.
Come le cose siano andate a finire, poi, ormai è noto a tutti: Sarri ha dimostrato di non avere ‘cocchi’ nè preconcetti, mettendo da parte il 4-3-1-2 ed il buon Mirko (che avrà tempo e modo per dimostrare le sue qualità), lanciando un perfetto 4-3-3 con Jorginho in cabina di regia. Apriti cielo: improvvisamente il Napolisi è trasformato in una macchina perfetta, capace di incassare appena due gol in 10 giornate e di mostrare – non si offenda l'affascinante Fiorentina di Sousa – il più bel calcio d’Italia.
Meriti al lavoro certosino (e all’onestà intellettuale) dell’ex allenatore dell’Empoli (quello che era inadeguato e che ora è quasi santo) e anche degli interpreti in campo, capaci di esaltarsi come mai prima d’ora. E Jorginho, forse, è quello che ha sorpreso di più: nessuno aveva mai osato mettere in discussione la sua tecnica di base, ma il calciatore che stiamo vedendo in queste settimane è un 23enne in grado di prendere per mano la squadra, guidarla verso la porta avversaria, calmarla nei momenti di frenesia e scuoterla in quelli di stasi.
Un leader silenzioso, quindi, che ieri ha battuto un record storico: come riportato dalla Opta (nel tweet visibile in basso), proprio contro il suo ex club, il Verona, il regista partenopeo ha giocato 218 palloni, più di tutti i calciatori che, negli ultimi 10 anni, hanno disputato un match nei cinque campionati top d’Europa. Sì, avete capito bene:nemmeno Xabi Alonso, Xavi o Fabregas sono arrivati a tanto. Un dato che non ha bisogno di essere commentato. Anzi, magari sì, con appena tre parole: Conte, hai visto?

Verona-Napoli 0-2, le pagelle:FAI LE TUE.

Verona-Napoli 0-2, le pagelle: Insigne zittisce il Bentegodi! Hamsik-Higuain di classe. Jorginho e la difesa, numeri record

22.11.2015 14:45 di Antonio Gaito Twitter:   articolo letto 45370 volte
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Verona-Napoli 0-2, le pagelle: Insigne zittisce il Bentegodi! Hamsik-Higuain di classe. Jorginho e la difesa, numeri record
Reina 6 - Altra partita da spettatore. Qualche uscita tutt'altro che complicata e per il resto non è mai impegnato. Quinta gara di fila senza prendere gol, imbattibilità che sale a 470'
Hysaj 6 - Spinge poco, anche perchè di spazi non ce ne sono tantissimi per le sue discese e Gomez è il più propositivo del Verona.
Albiol 6 - Sempre reattivo quando è chiamato a correre all'indietro sui confusi lanci del Verona. Buona l'intesa con Chiriches, una sola sbavatura a causa di un rimpallo su Gomez.
Chiriches 6,5 - Schierato per la squalifica di Koulibaly, risponde con un'altra prova di grande spessore. Annulla sul gioco aereo Pazzini che non vede palla e imposta con grande calma non buttando mai il pallone.
Ghoulam 6 - Tra i più propositivi nel primo tempo, anche se non sempre è preciso nel concludere l'azione. Nella ripresa si nota sicuramente meno
Allan 6,5 - Si esalta nella lotta nel primo tempo, anche se si fa notare anche per la fitta rete di passaggi per allargare le maglie della difesa gialloblù. 
Jorginho 7 - Leader del centrocampo azzurro. Tutti i palloni passano dai suoi piedi e ad ogni partita batte i suoi stessi record: col Verona 196 passaggi col 92% di precisione nonostante l'enorme difficoltà nell'eludere la pressione avversaria.
Hamsik 7 - Il Verona chiude tutti i varchi ed è lui il più pericoloso, prima con un inserimento senza palla e poi con un tiro da fuori. Non perde mai lucidità ed alla fine libera Insigne al tiro che butta giù il muro gialloblù (dal 32'st Lopez sv)
Callejon 6 - Attacca spesso la profondità, ma il Verona è bassissimo e c'è poco spazio per ricevere palla. (dal 20'st El Kaddouri 6 - Entra bene in partita, tentando diverse giocate ed andando via anche un paio di volte sull'esterno)
Higuain 7 - Ha almeno un paio di avversario francobollati, ma ci prova in tutti i modi, abbassandosi per non dare punti di riferimento o attaccando la profondità. Trova il gol finalizzando un'azione spettacolare, Rafael gli nega la doppietta più volte nel finale. 
Insigne 7 - Non la sua miglior partita, beccato dal pubblico di casa sin dai primi minuti. Sarri lo lascia in campo, sostituendo Callejon, e viene ripagato dal gol, pesantissimo, che fa crollare il muro di Mandorlini (dal 43'st Maggio sv)
Sarri 7,5 - Il voto più alto, come sempre. La marcia del Napoli è ormai inarrestabile e inizia a far paura a tutti. Settima vittoria nelle ultime otto gare, senza considerare l'Europa League, quinta partita di fila senza prendere gol (appena 2 nelle ultime 10 partite) e Reina che può vantare oltre 465' d'imbattibilità. Lancia Chiriches al posto dello squalificato Koulibaly, ma la sostanza non cambia: la linea si muove come un corpo unico e Pazzini non vede palla. Il Verona si chiude bene, con grande ardore, ed il Napoli ad un certo punto sembra anche perdere fiducia, ma lo sforzo dei gialloblù per chiudere gli spazi è enorme e l'ultima parte di gara la giocano quasi da fermo, stremati. Fermare questo Napoli, imbattuto dalla prima giornata, diventa sempre più difficile

Sarri in conferenza: "Stessa gara con Genoa e Carpi,........

Sarri in conferenza: "Stessa gara con Genoa e Carpi, ma stavolta abbiamo trovato il gol. Il Verona non poteva reggere... Primato? Mi viene da ridere. Su Insigne ed il Brugge..."

22.11.2015 15:35 di Antonio Gaito Twitter:   articolo letto 42456 volte
Fonte: da Verona, Raimondo De Magistris
Sarri in conferenza: "Stessa gara con Genoa e Carpi, ma stavolta abbiamo trovato il gol. Il Verona non poteva reggere... Primato? Mi viene da ridere. Su Insigne ed il Brugge..."
15.30 - Conclusa la conferenza stampa.
15.28 - Si può parlare di Scudetto? "Le sensazioni non portano punti, noi da sedici partite siamo in serie positiva e abbiamo davanti sempre squadre che viaggiano più veloci di noi. Non c'è in noi alcun tipo di orizzonte temporale che va oltre la prossima settimana. Sappiamo che il campo ci offre delle opportunità e la classifica sarà una conseguenza. Quello che possiamo fare non lo sappiamo nemmeno noi. Tra le squadre che abbiamo giocato contro quella che mi ha fatto la migliore impressione è la Fiorentina".
15.27 - La squadra è preoccupata per la trasferta in Belgio? "Se andiamo vuol dire che ci sono le condizioni per andarci. Sicuramente saremo protetti dalla polizia e non vedo questo dramma di andare a giocare in Belgio. Siamo tranquilli"
15.26 - Questa è la sua squadra più bella? "Qui ci sono giocatori con qualità enormi, è molto più facile fare un calcio bello qui piuttosto che in squadre con molta meno qualità. L'Empoli degli ultimi due-tre anni aveva meno qualità nei singoli, ma grossomodo le stesse caratteristiche".
15.24 - E' contento del primo posto? "Mi scappa da ridere, le altre ancora non hanno giocato. L'unica certezza è che abbiamo un punto in più della Roma. Quello che faranno le altre squadre non ci interessa, ora pensiamo all'Europa League".
15.23 - Ha notato dei progressi? "In queste partite con questo tipo di andamento tra uno 0-0 e uno 0-3 la differenza è minima. Era la stessa partita di Genova o col Carpi. E' fondamentale sbloccare il risultato".
15.22 - Questo Verona può salvarsi? "Dipende dall'evoluzione anche degli infortunati, e poi dai prossimi risultati. Serve una vittoria per dare una svolta alla stagione".
15.20 - Complimenti per non aver sostituito Insigne. "Sembrava innervosirsi di fronte all'atteggiamento del pubblico, ma è anche vero che Callejon è bravo ad attaccare la profondità e in questa gara era difficile. Meglio la conclusione da fuori e, per questo motivo, ho preferito tenere Insigne. Ho aspettato qualche minuto prima di inserire El Kaddouri, ma poi ho fatto il cambio che avevo già deciso".
15.18 - Ha inizio la conferenza stampa di Maurizio Sarri"Nel primo tempo abbiamo sbagliato alcune scelte e preteso di attaccare la profondità coi loro difensori al limite dell'area piccola. Le scelte dovevano essere fatte 15 metri prima, nel primo tempo siamo stati un po' lenti. Poi è chiaro che per disputare la gara che voleva fare il Verona le energie potevano mancare. Nella ripresa abbiamo allargato di più il gioco e, nonostante una gara complicata visto il loro 6-3-1, loro sono calati e abbiamo trovato il vantaggio. Poi siamo stati bravi a chiudere la sfida".
15.00 - Avrà inizio tra pochi minuti la conferenza stampa di Maurizio Sarri, tecnico del Napoli che dalla sala stampa del Bentegodi analizzerà il successo conquistato quest'oggi dalla compagine partenopea contro l'Hellas Verona.

Sky, Sconcerti: "Napoli favorito

Sky, Sconcerti: "Napoli favorito per lo scudetto. Allan ricorda Vidal in tanti aspetti"

Mario Sconcerti, editorialista del Corriere della Sera, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky
22.11.2015 21:00 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:   articolo letto 30147 volte
Sky, Sconcerti: "Napoli favorito per lo scudetto. Allan ricorda Vidal in tanti aspetti"
Mario Sconcerti, editorialista del Corriere della Sera, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky: “Il Napoli è la squadra favorita per lo scudetto, è la squadra più forte di tutte. Allan è come Vidal, ricorda il cileno in tanti aspetti. I gol che potrebbero valere il tricolore non sono quelli di Higuain ma quelli di Insigne”.

Pistocchi ricorda: "Napoli la squadra più bella

Pistocchi ricorda: "Napoli la squadra più bella, chi si intende di calcio lo aveva capito subito..."

“Chi si intende di calcio lo ha aveva capito subito: in Brasile scrivevano "il Napoli fa il miglior calcio della A".
22.11.2015 21:45 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:   articolo letto 27660 volte
© foto di Giacomo Morini
Pistocchi ricorda: "Napoli la squadra più bella, chi si intende di calcio lo aveva capito subito..."
“Chi si intende di calcio lo ha aveva capito subito: in Brasile scrivevano "il Napoli fa il miglior calcio della A". Lo ha scritto su Twitter il collega Mediaset Maurizio Pistocchi, che elogia gli azzurri e ricorda dei complimenti giunti dal brasile dopo il successo contro il Milan. Ecco il tweet: 

lbiol esulta: "Siamo una squadra solida

Albiol esulta: "Siamo una squadra solida che punta in alto. Non guardiamo la classifica"

"Oggi abbiamo dimostrato che siamo una squadra solida che vuole puntare in alto”.
22.11.2015 20:00 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:   articolo letto 21678 volte
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Albiol esulta: "Siamo una squadra solida che punta in alto. Non guardiamo la classifica"
"Oggi abbiamo dimostrato che siamo una squadra solida che vuole puntare in alto”. Lo ha detto Raul Albiol, difensore del Napoli, al termine del successo contro il Verona: “E' importantissimo - riporta il sito ufficiale del club azzurro - non aver subìto azioni del Verona ed essere riusciti a segnare imponendo il nostro gioco. Continuiamo a non prendere gol e questo ci dà tanta fiducia. Adesso dobbiamo continuare così e pensare, dopo la gara in Belgio, alla sfida con l'Inter. Non guardiamo la classifica ma pensiamo solo alla prossima partita. Siamo pronti a dare il massimo e vogliamo regalare ai nostri tifosi grandi gioie".

Pedullà distrugge Benitez: "

Pedullà distrugge Benitez: "Ha fallito, il giorno dopo è scappato: lì sono iniziate le fortune del Napoli!"

"Ora al Real è già in bilico"
23.11.2015 08:40 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:   articolo letto 5471 volte
© foto di Federico De Luca
Pedullà distrugge Benitez: "Ha fallito, il giorno dopo è scappato: lì sono iniziate le fortune del Napoli!"
"Rafa nudo. Già perché ora anche i nostalgici di Benitez, quelli di stanza a Napoli e dintorni, hanno compreso che il gioco non valeva la candela. E che soprattutto, uscendo da quell'equivoco, sarebbe stato possibile organizzare calcio, respirare calcio senza alibi o piagnistei". Dal proprio sito ufficiale, il collega Alfredo Pedullà demolisce gli ultimi nostalgici di Rafa Benitez così: "La sensazione, ma è una sensazione, è che quella Champions del 2005 in sella al Liverpool e sulla pelle del Milan abbia dato a Benitez una visibilità tale da cancellare qualsiasi obbrobrio verificatosi successivamente. In modo particolare durante le esperienze italiane da archiviare al capitolo "incompiute".
Rafa nudo. Inutile fare troppi giri di parole: se alleni il Real e prendi quattro pere dal Barcellona a casa tua, forse sei ancora in tempo a rassegnare le dimissioni senza che qualcuno, Florentino in testa, debba prendere in considerazione l'ipotesi di sollevarti dal l'incarico. Già, perché andrebbe sollevato di peso dopo un'umiliazione di genere. Proprio così: si può perdere, ma evitando di andare incontro a simili figuracce. Senza la minima tentazione di tentare qualche accorgimento per evitare di farsi prendere a pallate. A forza di dire "siamo il Real" non si è intuito un concetto molto più profondo: quando gli altri sono più forti, più pronti, più preparati tatticamente e tecnicamente, diventa indispensabile lasciare la spocchia nel cassetto. E giocare una partita con i criteri minimi, ovvero: limitare i danni. Ma immaginare che Rafa lasci la spocchia nel cassetto sarebbe come illudersi di trovare 40 gradi all'ombra in Groenlandia.
Rafa nudo. Talmente nudo che dovrebbe meditare su un particolare: se il top della squadra, e non solo della squadra, invia messaggi sulle scarse capacità del nuovo corso tecnico di mandare il Real verso traguardi prestigiosi, significa che mezzo dado è tratto. Forse tutto perché non esiste peggior cosa dell'insicurezza di chi - da dentro - dovrebbe invece trasmettere messaggi rassicuranti. Fiducia mia, sei volata via... Il top della squadra ovviamente è Cristiano Ronaldo, non ci vuole il mago per capire - dagli umori - l'aria che tira. E pur essendo la stagione ancora lunga, gli spifferi sono siberiani, ammesso che a Benitez diano la possibilità di andare fino in fondo.
Rafa nudo. Florentino ancora di più. Perché ci vogliono tonnellate di coraggio per passare da Ancelotti a una svolta così. E ce ne sono volute altre di tonnellate per fare la guerra - e Perez l'ha fatta - a chi gli ha regalato la Decima e aveva stima più riconoscenza da parte di chi ha il controllo totale della spogliatoio. Florentino non soltanto ha avuto zero gratitudine verso Carletto, quella non appartiene al mondo del calcio, ma sulla scelta successiva ha agito da principiante. Perché puoi anche essere il presidente del Real, ma se non sai come muoverti in un momento così delicato - la scelta del nuovo allenatore - non puoi evitare un pieno di ferocissime e infinite critiche.
Rafa nudo, ma in fondo c'è una logica e forse una giustizia. Dopo aver mandato il Napoli fuori pista, nella decisiva sfida contro la Lazio al San Paolo per andare almeno ai playoff di Champions, il signor Benitez non ci ha pensato dieci minuti. E il giorno dopo, come se fosse stato un intruso, piuttosto che chiudersi in casa e meditare sui diecimila errori commessi, ha invece preso un volo per Madrid dove lo aspettava Florentino per la firma. Doveva essere molto concentrato sul Napoli il signor Benitez: infatti è salito sul primo aereo e si è dileguato, poi ha convocato il fidato Pecchia, mentre presto Bigon avrebbe scelto il Verona (meglio, sarebbe stato scaricato). Da quel momento hanno avuto inizio le fortune del Napoli: zero alibi, cultura del lavoro, passione e fantasia. Niente viaggi in famiglia da evidenziare come necessità in conferenza stampa, niente soliti errori difensivi, niente strafalcioni tattici. Un'autentica fortuna, quella rivoluzione.
Rafa nudo. E' rimasta solo qualche foto, impolverata, di qualche suo ammiratore dalle parti del Maschio Angioino. Presto sparirà anche quella".

Pedullà distrugge Benitez:

Pedullà distrugge Benitez: "Ha fallito, il giorno dopo è scappato: lì sono iniziate le fortune del Napoli!"

"Ora al Real è già in bilico"
23.11.2015 08:40 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:   articolo letto 5471 volte
© foto di Federico De Luca
Pedullà distrugge Benitez: "Ha fallito, il giorno dopo è scappato: lì sono iniziate le fortune del Napoli!"
"Rafa nudo. Già perché ora anche i nostalgici di Benitez, quelli di stanza a Napoli e dintorni, hanno compreso che il gioco non valeva la candela. E che soprattutto, uscendo da quell'equivoco, sarebbe stato possibile organizzare calcio, respirare calcio senza alibi o piagnistei". Dal proprio sito ufficiale, il collega Alfredo Pedullà demolisce gli ultimi nostalgici di Rafa Benitez così: "La sensazione, ma è una sensazione, è che quella Champions del 2005 in sella al Liverpool e sulla pelle del Milan abbia dato a Benitez una visibilità tale da cancellare qualsiasi obbrobrio verificatosi successivamente. In modo particolare durante le esperienze italiane da archiviare al capitolo "incompiute".
Rafa nudo. Inutile fare troppi giri di parole: se alleni il Real e prendi quattro pere dal Barcellona a casa tua, forse sei ancora in tempo a rassegnare le dimissioni senza che qualcuno, Florentino in testa, debba prendere in considerazione l'ipotesi di sollevarti dal l'incarico. Già, perché andrebbe sollevato di peso dopo un'umiliazione di genere. Proprio così: si può perdere, ma evitando di andare incontro a simili figuracce. Senza la minima tentazione di tentare qualche accorgimento per evitare di farsi prendere a pallate. A forza di dire "siamo il Real" non si è intuito un concetto molto più profondo: quando gli altri sono più forti, più pronti, più preparati tatticamente e tecnicamente, diventa indispensabile lasciare la spocchia nel cassetto. E giocare una partita con i criteri minimi, ovvero: limitare i danni. Ma immaginare che Rafa lasci la spocchia nel cassetto sarebbe come illudersi di trovare 40 gradi all'ombra in Groenlandia.
Rafa nudo. Talmente nudo che dovrebbe meditare su un particolare: se il top della squadra, e non solo della squadra, invia messaggi sulle scarse capacità del nuovo corso tecnico di mandare il Real verso traguardi prestigiosi, significa che mezzo dado è tratto. Forse tutto perché non esiste peggior cosa dell'insicurezza di chi - da dentro - dovrebbe invece trasmettere messaggi rassicuranti. Fiducia mia, sei volata via... Il top della squadra ovviamente è Cristiano Ronaldo, non ci vuole il mago per capire - dagli umori - l'aria che tira. E pur essendo la stagione ancora lunga, gli spifferi sono siberiani, ammesso che a Benitez diano la possibilità di andare fino in fondo.
Rafa nudo. Florentino ancora di più. Perché ci vogliono tonnellate di coraggio per passare da Ancelotti a una svolta così. E ce ne sono volute altre di tonnellate per fare la guerra - e Perez l'ha fatta - a chi gli ha regalato la Decima e aveva stima più riconoscenza da parte di chi ha il controllo totale della spogliatoio. Florentino non soltanto ha avuto zero gratitudine verso Carletto, quella non appartiene al mondo del calcio, ma sulla scelta successiva ha agito da principiante. Perché puoi anche essere il presidente del Real, ma se non sai come muoverti in un momento così delicato - la scelta del nuovo allenatore - non puoi evitare un pieno di ferocissime e infinite critiche.
Rafa nudo, ma in fondo c'è una logica e forse una giustizia. Dopo aver mandato il Napoli fuori pista, nella decisiva sfida contro la Lazio al San Paolo per andare almeno ai playoff di Champions, il signor Benitez non ci ha pensato dieci minuti. E il giorno dopo, come se fosse stato un intruso, piuttosto che chiudersi in casa e meditare sui diecimila errori commessi, ha invece preso un volo per Madrid dove lo aspettava Florentino per la firma. Doveva essere molto concentrato sul Napoli il signor Benitez: infatti è salito sul primo aereo e si è dileguato, poi ha convocato il fidato Pecchia, mentre presto Bigon avrebbe scelto il Verona (meglio, sarebbe stato scaricato). Da quel momento hanno avuto inizio le fortune del Napoli: zero alibi, cultura del lavoro, passione e fantasia. Niente viaggi in famiglia da evidenziare come necessità in conferenza stampa, niente soliti errori difensivi, niente strafalcioni tattici. Un'autentica fortuna, quella rivoluzione.
Rafa nudo. E' rimasta solo qualche foto, impolverata, di qualche suo ammiratore dalle parti del Maschio Angioino. Presto sparirà anche quella".

Insigne: "Dopo gli insulti........

Insigne: "Dopo gli insulti il gol una gioia speciale! Dedico questa vittoria alla mia città. L'abbraccio a Sarri..."

22.11.2015 14:39 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:   articolo letto 32912 volte
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Insigne: "Dopo gli insulti il gol una gioia speciale! Dedico questa vittoria alla mia città. L'abbraccio a Sarri..."
L’uomo della provvidenza. Un gol ed un assist per Lorenzo Insigne, che trascina il Napoli alla vittoria sul campo del Verona. Queste le sue sensazioni, raccolte da Sky, dopo il fischio finale: “Sapevamo che affrontavamo una squadra dura, molto fisica. Siamo stati bravi a non tirarci indietro, a fare il nostro calcio. Sono contento per questa vittoria. E’ una grande soddisfazione segnare qui, dopo le tante offese che mi vengono rivolte durante la gara. Dedico questa vittoria alla mia città, che ci teneva tanto a questa gara. Noi andiamo avanti gara dopo gara, proviamo a fare il nostro gioco. L’abbraccio a Sarri? Il mister mi sta dando fiducia, l’altra volta - con il Palermo, ndr - mi ero arrabbiato ma ho chiesto già scusa. L’importante è vincere le partite”.

La nuova vita di Reina: sbadigli......

La nuova vita di Reina: sbadigli, guanti lucidi e numeri impressionanti nell'anno della svolta

22.11.2015 20:15 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:   articolo letto 31318 volte
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
La nuova vita di Reina: sbadigli, guanti lucidi e numeri impressionanti nell'anno della svolta
Cinque gare senza subire reti. Pepe Reina è il portiere più fortunato del mondo. Il Napoli vince e brilla, lui si diverte ed applaude i suoi. In più non si dispera mai, perché di tiri in porta ne arrivano pochissimi e i suoi guanti sono sempre più lucidi. Nelle ultime dieci giornate di campionato, il Napoli ha incassato appena due reti. L’ultimo a trafiggere lo spagnolo è stato Kalinic, che lo scorso 18 ottobre spaventò il San Paolo prima della perla di Higuain, che valse il successo decisivo contro la Fiorentina. Oltre al croato, ancheLemina ha saputo battere Reina nella notte del trionfo sulla Juventus.Lemina e Kalinic, poi il nulla. Nessuno è più riuscito ad osare, a provarci, a crederci. Tentativi invano da parte degli attaccanti - e non solo - di Chievo, Palermo, Genoa, Udinese, Verona. Il Napoli vince e la difesa è impenetrabile. A gioire i tifosi, Sarri e soprattutto lui, Pepe Reina.