sabato 20 giugno 2015

Stadio San Paolo.STORIA E INDISCREZIONI.

Stadio San Paolo.

Lo stadio San Paolo di Napoli, già del Sole, sorge nel quartiere di Fuorigrotta ed è il principale impianto polisportivo della città, dotato di palestre polifunzionali e di arti marziali, e di un campo da pallacanestro. È conosciuto soprattutto dal punto di vista calcistico, essendo sede delle partite interne della SSC Napoli.

È il secondo stadio in Italia per capienza effettiva dopo il Meazza di Milano, e il terzo per capienza omologata dopo, ancora, il Meazza e l'Olimpico di Roma.
Cenni storici
Lo stadio del Sole in costruzione alla fine degli anni cinquanta
Battezzato come stadio del Sole, cambiò successivamente denominazione per celebrare la tradizione secondo la quale San Paolo avrebbe raggiunto l'Italia attraccando nella zona dell'attuale Fuorigrotta. La struttura venne inaugurata il 6 dicembre 1959, con la gara di campionato fra Napoli e Juventus, terminata 2-1 per gli azzurri; tuttavia l'inaugurazione ufficiale avvenne il 6 gennaio 1960, con la gara di Coppa Internazionale tra Italia e Svizzera, terminata 3-0 per la Nazionale italiana.[4]
Il progetto originario prevedeva solo un anello, quello attualmente al livello superiore, ma su specifiche richieste ne fu aggiunto uno inferiore, al di sotto del livello stradale. La capienza iniziale era di 87 500 spettatori in piedi. Le tribune erano in travertino, sia nell'anello inferiore che in quello superiore. Parzialmente riammodernato in occasione dei campionati europeidel 1980 e dei campionati mondiali di calcio ospitati dall'Italia nel 1990, lo stadio è stato oggetto di ulteriori lavori di ristrutturazione e riqualificazione che hanno compreso la costruzione della copertura e della nuova tribuna stampa su progetto strutturale dell'ingegner Luigi Corradi, il riammodernamento della pista di atletica e dell'impianto di illuminazione e l'adeguamento alle norme di sicurezza richieste dalla FIFA. Successivamente venne costruito un terzo anello, direttamente collegato alla struttura di sostegno della copertura, che portò la capienza dello stadio a 76 824 posti. Il suddetto anello, tuttavia, è stato poi inibito agli spettatori poiché, ogni volta che il Napoli segnava una rete, gli spettatori esultanti provocavano vibrazioni che, attraverso i piloni di sostegno della copertura, si diramavano nel terreno propagandosi successivamente ai fabbricati adiacenti allo stadio e causando, così, non pochi problemi agli abitanti (si sono verificate perfino lesioni all'interno degli appartamenti). L'ex assessore allo sport del comune di Napoli, Alfredo Ponticelli, aveva più volte affermato che a causa di questo disagio il terzo anello verrà smontato e rimosso, unitamente alla copertura.
Panoramica del San Paolo gremito negli anni sessanta
Alla fine degli anni ottanta più volte era ventilata l'ipotesi di intitolare l'impianto ad Attila Sallustro, storico campione degli anni trenta, ma l'idea non è mai stata attuata.
Il 6 dicembre 2009, in occasione del 50º anniversario dell'inaugurazione dell'impianto, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha consegnato, prima dell'inizio della gara in programma Napoli-Bari, una maglia azzurra con il numero "50" a tre protagonisti della gara inaugurale contro la Juventus, ovvero Luís VinícioElia Greco e Dolo Mistone.
L'8 ottobre 2013 la Tribuna Stampa dello Stadio San Paolo è stata intitolata a Carlo Iuliano, storico capo ufficio stampa della Società Sportiva Calcio Napoli, scomparso nel 2013. [5]

Critiche alla ristrutturazione del 1990

Durante la ristrutturazione fu aggiunta la copertura sullo stadio nonostante non vi fosse stata alcuna norma della FIFA che prevedesse la copertura obbligatoria degli impianti utilizzati; l'aggiunta della copertura, inoltre, comportò la rimozione del preesistente tabellone elettronico che era posto sulla sommità fra i settori distinti e curva A, sostituito da due scarni e semplici display elettronici monoriga sulla balaustra dell'anello superiore del settore "distinti" e di quello della tribuna centrale, che furono utilizzati, peraltro, solo durante i mondiali del 1990; sono stati criticati anche i lavori che vennero svolti all'esterno dello stadio, come quelli alle aree fra l'impianto e l'adiacente Mostra d'Oltremare: la pavimentazione era stata realizzata con vecchie traversine di legno di derivazione ferroviaria, già di per sé altamente tossiche causa il loro originario utilizzo.
La cosa fu di estrema gravità, sia perché si trattava di aree pedonali, sia perché la pericolosità dei materiali utilizzati fu totalmente ignorata dai progettisti che invece pensarono a un originale preziosismo di natura coreografica. Le traversine vennero poi rimosse soltanto quando iniziarono a deformarsi a causa degli agenti atmosferici, sollevandosi così dal terreno e rendendo di fatto pericoloso il passaggio a piedi su di esse. Inoltre, non vennero realizzati tombini e strutture adeguate per lo sversamento dell'acqua piovana: quest'ultimo fattore sarà causa di problemi futuri della struttura.
Il San Paolo il 10 maggio 1987, giorno del primo scudetto del Napoli
La vicenda è stata oggetto del vaglio della magistratura, al fine di chiarire i dubbi sulla effettiva sussistenza di un complesso sistema di truffe e corruzioni che - ove accertato - sarebbe risultato enorme. Tale vicenda processuale, iniziata già nel 1991, ha trovato una sua conclusione nel 2006: la I sezione del Tribunale di Napoli è pervenuta a una sentenza complessa. Essa ha infatti accertato l'esistenza del fenomeno di tangenti e corruttela, ritenendo responsabili cinque degli innumerevoli imputati (tra cui molti noti politici, amministratori e imprenditori): per questi, tuttavia, la condanna non è scattata grazie al maturare della prescrizione.
Per tutti gli altri imputati - pur coinvolti in un processo durato complessivamente 15 anni - vi è stata un'assoluzione completa[6].

I problemi

Gli onerosi costi di gestione dell'impianto, che ha ormai superato il mezzo secolo di vita hanno dato luogo a un progressivo decadimento della struttura, aggravato dalla concomitanza di eventi ambientali particolarmente avversi. Il processo di degrado della struttura ha reso più volte il San Paolo inagibile per lo svolgimento di gare di campionato; ciò si è verificato in particolare nel settembre del 2001 dopo un drammatico nubifragio, che fra l'altro provocò due morti e miliardi di danni in tutta la città. Tra le strutture più colpite ci fu proprio lo stadio; il Napoli fu costretto a giocare gli incontri casalinghi prima a Cava de' Tirreniallo stadio Simonetta Lamberti e poi allo stadio Santa Colomba di Benevento, tornando a giocarvi solo a gennaio del 2002 in occasione del derby con la Salernitana, dopo ingenti lavori di riqualificazione resi possibili dallo stato di calamità deciso dal Governo. Il problema è legato all'insufficienza del collettore fognario Arena Sant'Antonio, ma anche a un problema di carattere strutturale: nello stadio, situato nel punto più basso di Fuorigrotta, arrivano tutte le acque che scendono dalla zona collinare di Monte Sant'Angelo. Inoltre, nel febbraio del 2005, il presidente del Napoli De Laurentiis esprimeva l'assoluto bisogno almeno di un nuovo manto erboso, dato che quello vecchio era stato erroneamente poggiato su sabbia di mare e non di fiume. I rapporti tra il club e il Comune sono regolati da una convenzione firmata nel novembre del 2005 dopo un lunghissimo dibattito in Consiglio comunale. Con il passare degli anni, molti esponenti politici si sono convinti dell'errore commesso con l'approvazione della delibera. Nel 2009, in seguito all'accertamento di un deficit importante nelle casse comunali, la Giunta Iervolino ha annunciato l'intenzione di vendere l'impianto.
Lo stadio nel 1987
Si era addirittura pensato di costruire un nuovo stadio nella zona di Scampìa, sul modello dell'Allianz Arena di Monaco di Baviera, ma il progetto è stato bocciato a causa della mancata assegnazione all'Italia dei campionati europei di calcio 2012. Da più parti si spinge per la costruzione di un nuovo impianto nel quartiere Ponticelli, alla periferia orientale della città.
Con la chiusura del terzo anello la capienza omologata dello stadio è ridotta a 60 240 posti. Vari lavori sono stati, comunque, eseguiti per l'adeguamento della struttura alle direttive della legge Pisanu: sono stati installati tornelli e costruite zone di prefiltraggio; inoltre, sono state installate 76 telecamere all'interno e all'esterno dello stadio, alcune delle quali direttamente collegate alla stazione di polizia, per monitorare gli spettatori. Con un sopralluogo effettuato nel settembre 2007, i commissari FIGC, responsabili delle autorizzazioni UEFA, hanno autorizzato lo svolgimento di partite europee al San Paolo. Attualmente lo stadio vanta una valutazione di tre stelle UEFA. Nel luglio 2008, in seguito al ritorno del Napoli in competizioni europee, sono state apportate ulteriori ristrutturazioni: l'inserimento di serpentine all'esterno dello stadio, cartelloni italiano-inglese all'esterno delle entrate principali, l'ampliamento della sala Stampa e lavori di manutenzione alla copertura[7]. Nell'estate 2009 la precaria qualità della struttura ha portato alla chiusura di un settore dello stadio per permettere lo svolgimento di lavori di manutenzione, finanziati dal comune di Napoli. Tuttavia, il presidente della società sportiva SSC Napoli rilascia, pochi mesi dopo, un'intervista con la quale chiarisce i suoi progetti per lo stadio San Paolo, dicendo che provvederà a ristrutturare il precario stadio.

Restyling

Nel corso dell'estate 2010, la società e il comune di Napoli, tramite l'assessorato allo sport,[8] hanno proceduto, dopo 23 anni, a un'ampia opera di restyling,[9] che ha visto il rifacimento del manto erboso, del sistema di irrigazione, di drenaggio e di deflusso delle acque piovane e la riqualificazione di alcuni settori dello stadio.[9]
In particolare il rifacimento del manto erboso ha richiesto interventi eccezionali, come lo scavo di oltre un metro sotto il livello del terreno[9], il rifacimento del sottomanto e l'innesto di zolle erbose la cui peculiarità è quella di essere maggiormente calpestabili in quanto più facilmente rigenerabili.[9] Il terreno di gioco è stato interamente rimosso fino a una profondità di 40 centimetri. È stato sostituito l'impianto di drenaggio, rifatto completamente lo scarico fognario e messo in funzione un nuovo metodo di irrigazione che agisce su un substrato poroso che faciliterà l'ottimale crescita del nuovo prato naturale. Ai margini del terreno di gioco, le panchine sono state "interrate": con questa nuova soluzione, ora sporgono meno di un metro[9] risolvendo quindi i problemi di visibilità tipici della precedente sistemazione. Era dal 1987 che il tappeto di gioco del San Paolo non veniva cambiato[10]
Per quel che concerne la struttura, si è proceduto con la sostituzione delle sedute del settore autorità, ampliando la capacità di questa di 200 posti e installando nuovi schermi TV che consentano la visione dei replay[11], mentre negli altri settori dello stadio sono stati sostituiti i sediolini mancanti o danneggiati con quelli del terzo anello chiuso al pubblico, e si è provveduto a una radicale pulizia dei rimanenti.[9]
L'inaugurazione dell'impianto con le nuove dotazioni è avvenuto il 3 agosto 2010 con l'amichevole Napoli - VfL Wolfsburg, vinta dalla squadra partenopea con il risultato di 2-1.[12]
Ad inizio febbraio 2010 l'assessore allo sport di Napoli Alfredo Ponticelli aveva confermato, nel caso di designazione dell'Italia come sede degli Europei del 2016, una radicale ristrutturazione e trasformazione dello stadio. Il progetto presentato prevede l'eliminazione della pista di atletica, il totale rifacimento ex novo degli spalti con avvicinamento al campo, lo smantellamento del terzo anello e una nuova copertura, con una capienza del nuovo impianto di circa 75 240 posti a sedere e 82 skybox, e i posti per i diversamente abili che salirebbero da 192 a 200. Il costo preventivato per la ristrutturazione dell'impianto si aggira sugli 80 milioni di euro.
Tuttavia, a causa della mancata assegnazione all'Italia dell'organizzazione di Euro 2016, il progetto è attualmente in stand by, in attesa di essere rivalutato alla luce di quest'ultima vicenda. Gli eventuali lavori, fra l'altro, non comporterebbero la totale chiusura dell'impianto in quanto sarebbero previsti i rifacimenti degli spalti "a settori", come ad esempio fu per lo stadio Luigi Ferraris di Genova in occasione dei mondiali di calcio del 1990, e quindi con una inibizione al pubblico soltanto parziale e senza che si impedisca il regolare utilizzo del campo di gioco.
Nell'estate del 2011, il San Paolo è stato adeguato alle norme richieste dell'UEFA per la partecipazione alla UEFA Champions League 2011-2012[13]. Le richieste dell'organo amministrativo del calcio erano:
  • Rimozione della rete di protezione del settore ospiti: la società ha rimosso la rete dal settore superiore, che ha ospitato i tifosi ospiti in Champions League, mentre la gabbia rimane sul settore inferiore che verrà utilizzato per i tifosi ospiti nelle gare di Serie A;
  • Cablaggio della sala stampa e tribuna stampa per garantire massimo comfort ai giornalisti;
Nel novembre del 2012, lo stadio è stato dotato di due schermi LED di 16 metri ognuno, installati al posto dei due vecchi display, non funzionanti, risalenti ai campionati mondiali di Italia '90. Il costo dei due screen, di circa 100.000 euro, è stato sostenuto interamente dal Calcio Napoli[14].
Nell'estate 2013 a causa delle norme UEFA per la partecipazione alla UEFA Champions League 2013-2014 sono stati completamente rifatti i sanitari in Curva A, messi a posto gli intonaci carenti intorno a tutto lo stadio, rifatto completamente nuovo il manto erboso dopo un'annata piena di problemi, potenziato l'impianto di illuminazione dello stadio, cambiando i vecchi fari esistenti e mettendo dei nuovi più potenti e messi i nomi dei varchi d'accesso dello stadio in tutti i settori.

Le partite

Lo stadio ospita regolarmente le gare del Napoli. Allo stadio San Paolo si è tenuta la partita con il maggior numero di spettatori paganti in Italia, 89 992, in occasione di Napoli-Perugia del campionato italiano 1979/80, disputatasi il 21 ottobre 1979 e terminata col punteggio di 1-1. Tuttavia, non si riuscì mai a stabilire il numero di spettatori realmente presenti, molti di più di quelli ufficiali[15]Addirittura, in occasione di Napoli-Juventus del campionato 1976-77, una stima quantificava gli spettatori presenti sotto i 100.000[senza fonte].

Torneo di calcio ai Giochi della XVII Olimpiade 1960[modifica | modifica wikitesto]

  • Italia Italia - Taiwan Taiwan 4-1 (1ª giornata del gruppo B, 26 agosto)
  • Ungheria Ungheria - Perù Perù 6-2 (2ª giornata del gruppo D, 29 agosto)
  • Argentina Argentina - Polonia Polonia 2-0 (3ª giornata del gruppo C, 1º settembre)
  • Italia Italia - Jugoslavia Jugoslavia 1-1 d.t.s. (semifinale, 5 settembre): Jugoslavia qualificata alla finale per sorteggio.

Campionato Europeo 1968

  • Italia Italia - URSS URSS 0-0 (Semifinale, 5 giugno) 80 000 spettatori: Italia qualificata alla finale per sorteggio.

Campionato Europeo 1980

Coppa del Mondo 1990

Attività extracalcistiche

Il San Paolo ha ospitato anche alcuni concerti. Fino a qualche anno fa, la struttura è stata teatro di importanti meeting di atletica leggera.

Lista dei concerti


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